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"Dio è morto" è l'espressione di Nietzsche, sintesi di quanto era in già in atto da anni dopo la rivoluzione industriale, preludio di quella finanziaria, scientifica e tecnologica. Ma se il concetto è pesante da approfondire nei testi di filosofia, insieme ai concetti di nichilismo, globalizzazione delle menti e dei sentimenti, o dei non sentimenti, è sufficiente, in modo più leggero, ascoltare il testo della canzone di Francesco Guccini del 1965. Verificato, Giorgio Colli a riguardo è illuminante, che il pensiero di Nietzsche sul "superuomo" è un'anteprima della manipolazione del pensiero, che oggi è degenerata anche in quella dell'informazione massificata, la domanda comunque rimane: Si può vivere senza un Dio? O meglio: Si può vivere senza un pensiero religioso? O meglio ancora: Si può vivere ritenendo che la scienza possa dare risposta a ogni cosa e quindi non esiste la dimensione del mistero e dell'origine della creatività?
